Breve rassegna di filmati proposti dall’Athens Fashion Film Festival che ci conducono nel passato, nel presente e nel futuro della moda sostenibile.
La prima parte è definita da due ritratti nostalgici di una realtà in dialogo costante con il proprio ecosistema. Il primo ritratto costituisce un istante ricco di sensualità fissatosi nel tempo, e il secondo descrive una tecnica secolare che sottolinea il valore dell’artigianato.
Anna Zegna getta un ponte tra il passato e il presente presentandoci l’oasi che suo nonno creò per gli operai della sua fabbrica dando vita a un fragile ecosistema sopravvissuto fino a oggi.
Infine tre grandi firme contemporanee ci introducono nella logiche dell’innovazione, delle buone pratiche e del riutilizzo delle materie prime. La narrazione è interrotta da una pessimistica visione d’acqua e subito dopo veniamo trasportati in un futuro distopico in cui la verde Terra del XXI secolo è soltanto un ricordo. Un gregge di pecore cyborg, tuttavia, si rivelerà l’inedito alleato che consentirà a Madre Terra di ritrovare il suo colore.
[Il progetto è stato realizzato a cura di Nicole Alexandropoulos, Founder / Director of Athens Fashion Film Festival e Teodoro Karamanolis, Head of Programming of Athens Fashion Film Festival]
Il mondo della moda, a tutti i livelli, già da molto tempo si trova di fronte alle proprie responsabilità ecologiche. Concetti come sostenibilità e moda etica sono ormai moneta corrente della seconda più inquinante industria globale, dopo quella del petrolio.
Mentre le materie prima scarseggiano sempre più, tende altresì a scomparire anche un modo di vita, una mentalità basata sulla centralità dell’indumento. Il cambiamento è imposto dall’imminenza di un gigantesco pericolo. Alcuni lo hanno intravvisto già da molto tempo, altri cominciano ad adottare nuove abitudini, e altri ancora insistono con i metodi naturali. L’unica certezza è che, a dispetto delle esigenze della produzione di massa, l’istinto di conservazione si è finalmente attivato.
Attraverso una breve rassegna di filmati italiani dedicati alla moda, instauriamo un dialogo con un mondo in procinto di cambiare. A introdurci in questo mondo sono i lemmi sparsi del lessico del green fashion che colmano il vuoto tra sostanza ed estetica di alto livello. Frasi e vocaboli carichi di significato che uno dopo l’altro sottolineano che il verde deve trasformarsi in accesa consapevolezza.
Perché il verde non è una moda.
Il verde è per sempre.
La sostenibilità nel settore moda
L’industria della moda ha un impatto altissimo sul Pianeta: tra emissioni nocive, inquinamento delle acque, uso di sostanze tossiche, spreco di risorse, produzione di rifiuti e sfruttamento della manodopera non si può certo dire che la sua filiera sia sempre virtuosa. Le statistiche variano, ma in generale è lecito dire che si tratta di uno dei settori più inquinanti al mondo. Vista la magnitudine del problema, non è certo in mano al singolo consumatore la chiave di volta per una produzione più etica e sostenibile: serve l’impegno dei governi, delle industrie, delle aziende, delle organizzazioni internazionali. Tuttavia, ogni contributo può fare la differenza, perché quando uno sforzo individuale diventa collettivo può avere un peso assolutamente non trascurabile.
Ecco dunque che ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare qualcosa per ridurre il proprio impatto ambientale e allo stesso tempo ‘chiedere’ alle aziende di migliorare la loro filiera produttiva. Oltre a comprare da marchi sostenibili (che non sempre hanno prezzi accessibili) ci sono diversi modi di rendere il proprio rapporto con la moda più ecologico ed etico, e si possono riassumere nella regola delle 7R: Riduci, Riusa, Reinventa, Ricicla, Ripara, Rivendi, Rent (noleggia).
Forever Green.
[Nicole Alexandropoulos, Founder & Director Athens-FFF]
Paradiso – Jan Vrhovnik | 3′ 41”
In principio l’Uomo creò il suo Paradiso. Un modo di vita in armonia con la natura e tutto quanto essa è in grado di offrirgli, che dava valore persino a quanto appariva privo di significato. Proprio come lo descrive qui Jan Vrhovnik (Premio Emerging Talent del 3ο Athens FFF) con il ritratto del calabrese Giovanni Mancuso, che ci consente di trarre un prezioso respiro dal suo mondo umile, ma paradisiaco. Il film proviene dalla serie Portrait of a Place di Nowness e descrive un ritmo e una filosofia che appaiono utopici, soprattutto se contrapposti alla realtà urbana.
Il Pescatore Completo – Stefano Volcan for Patagonia | 18′ 37”
Patagonia costituisce un capitolo a parte dell’eco-fashion contemporaneo. Basta dare un’occhiata ai profili sui social media per rendersi conto del perché. Nel campo delle produzioni audiovisive, una sorprendente cineteca di corto e lungometraggi ci conduce nelle aree vergini del “pianeta verde”, ci racconta la lotta per la salvaguardia delle risorse naturali e illustra tecniche tradizionali che dialogano rispettosamente con l’ambiente. Quest’ultimo è il caso del Pescatore completo di Stefano Volcan, un filmato sul Piemonte e sulla sua gente che illustra il metodo di pesca detto “alla valsesiana”, invariato da almeno mezzo millennio.
Oasi Zegna – Vittoria Elena Simone for Zegna | 2′ 00”
Alcuni si sono resi conto molto presto della necessità e delle sfide della sostenibilità su un pianeta in continua trasformazione. Mentre le città industriali dell’Europa centrale venivano depauperate in nome dello sviluppo economico, Ermenegildo Zegna ha fatto sì che gli operai della sua fabbrica non fossero privati del verde vivificante piantando 500.000 alberi sulle spoglie colline che circondano Biella, in Piemonte, per dare vita di fatto a un fragile ecosistema sopravvissuto fino a oggi. Una vera e propria oasi, la cui storia e il cui futuro ci vengono raccontati da Anna Zegna, nipote di Ermenegildo e presidente della fondazione omonima, che costituisce la punta di diamante delle attività di una delle più potenti dinastie della moda.
dal 08.11 al 16.01
Water is more precious than gold – Vittoria Elena Simone | 1′ 06”
La massiccia produzione di jeans è stata, storicamente, uno dei processi della moda con le ricadute peggiori sull’ambiente. Investendo su soluzioni sostenibili e sull’innovazione, l’azienda giapponese UNIQLO è riuscita a ridurre del 99% il consumo d’acqua nei processi di lavorazione. Mediante l’utilizzo di materiale analogico e di spettacolari sequenze in rapida successione, il filmato di Vittoria Elena Simone (la seconda della selezione) segue il viaggio transoceanico del denim fino all’arrivo al primo punto vendita UNIQLO aperto in Italia. Il video accompagna un’installazione visuale creata in occasione dell’evento. Quattro gigantesche bandiere composte da pezzi di jeans di origine diversa cuciti insieme simboleggiano il carattere globale del brand che, assieme al materiale audiovisivo, sottolineano l’importanza vitale dell’acqua per la sostenibilità ambientale del pianeta.
Mauro Vecchi – #weareallinfinite for Francesca Marchisio | 5′ 30”
L’eternità è un accumulo non finito di istanti. Citando Luigi Pirandello, Mauro Vecchi scopre l’eternità nel cuore di un imponente labirinto di bambù. I percorsi immersi nel verde incorniciano un balletto contemporaneo che costituisce il sobrio contesto della collezione SS21 di Francesca Marchisio. Girato nell’incantevole parco culturale del Labirinto della Masone, #weallinfinite (A FFF 21) celebra la waste couture in un eterogeneo patchwork di immortali scampoli di tessuto ridefiniti in motivi a basso impatto ambientale.
Woolmark – Matteo Grimaldi for CNMI & Wollmark | 1′ 19”
L’eternità è un accumulo non finito di istanti. Citando Luigi Pirandello, Mauro Vecchi scopre l’eternità nel cuore di un imponente labirinto di bambù. I percorsi immersi nel verde incorniciano un balletto contemporaneo che costituisce il sobrio contesto della collezione SS21 di Francesca Marchisio. Girato nell’incantevole parco culturale del Labirinto della Masone, #weallinfinite (A FFF 21) celebra la waste couture in un eterogeneo patchwork di immortali scampoli di tessuto ridefiniti in motivi a basso impatto ambientale.
Allegory of Water – Elena Petitti di Roreto for Yoox and Vogue Italia | 3’ 25’’
L’ottimismo trasmesso dai filmati precedenti non può farci dimenticare i timori e i dubbi rispetto a un domani in cui molto di quanto diamo per scontato oggi non riuscirà a sopravvivere. Un esempio caratteristico di questi timori globali è la Allegory of Water, costituito da un lungo, simbolico piano sequenza interrotto da dissolvenze o da immagini di inquinamento idrico. La cinepresa si muove all’indietro e a una donna manca il fiato, finché si rivela la spiaggia di Edimburgo. Un elegante passaggio dalla responsabilità personale alla catastrofe collettiva in una profezia in forma di cortometraggio creata in modo assolutamente etico per conto dell’edizione italiana di “Vogue”.
dal 22.11 al 16.01
Choose Future w/ Taron Egerton – Bear Damen for Napapijri x Zalando | 1’
Giungiamo a un momento non meglio definito del futuro, in cui Taron Egerton si sveglia in una piccola galleria, ove è esposto un pezzo intatto di natura vivente del 21° secolo. Con lo slogan “Choose Future”, costante in ogni momento della sua campagna, Napapijri ci invita a sognare il futuro che vogliamo scegliere prima che sia troppo tardi. Con uno spot semplice ma efficace, l’azienda di Aosta rafforza la sua posizione tra i brand che hanno scelto la moda sostenibile come unica strada per il domani.
Nylon Farm – DI|AL for Prada | 6′ 05”
Con un gioiello minimal di fantascienza, girato per intero nella sua sede centrale, Prada sottolinea i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nei suoi processi produttivi. Una favola con pecore cyborg in un mondo in cui le emozioni umane costituiscono una minaccia è stato un modo assai intelligente con cui il marchio ha rilanciato i suoi leggendari (e finalmente sostenibili) tessuti sintetici (al Nylon Farm ha fatto seguito il progetto Re-Nylon). Giunti a questo livello, è facile comprendere che la moda etica costituisce ormai la norma e non l’eccezione. Il grande cambiamento avverrà soltanto quando tutti si renderanno conto di quanto tale svolta sia importante.
Mãe Terra – Wiissa for Vogue Italia | 3’ 06’’
Le immagini che riassumono tutto quanto è stato detto finora rispecchiano alcuni dei molti volti di Madre Terra, un’idea senza tempo che potrebbe vivere in un’oasi del Piemonte, in un’utopia della Calabria, in una fattoria high tech della Toscana, o nascondersi in un labirinto di bambù di Parma… Oppure potrebbe danzare su una incontaminata spiaggia tropicale, vestita con drappi di tessuto organico posti a coprire l’indispensabile. Ossia proprio come l’hanno immaginata i Wiissa in un video anch’esso realizzato per conto dell’edizione italiana di “Vogue”. In ogni caso è un’idea troppo bella per lasciare che anche soltanto uno di questi aspetti vada perduto. E come direbbe Anna Zegna parafrasando gli antichi, “una cosa tanto bella è sicuramente etica”.